
Nei cibi possono trovarsi in varie forme tra cui anidride solforosa, bisolfito di potassio, bisolfito di sodio.
Se assunti in quantità elevata i solfiti possono provocare effetti tossici e possono scatenare allergie in persone particolarmente sensibili. I solfiti sono le sostanze responsabili del cerchio alla testa che si avverte dopo aver bevuto vini di scarsa qualità che ne contengono quantità eccessive. Nel vino i solfiti sono sempre presenti in piccole quantità in quanto prodotti in modo naturale dai lieviti nel corso della fermentazione. Durante il processo di vinificazione vengono poi aggiunti al mosto e al vino in forma di anidride soforosa allo scopo di preservare il vino da fenomeni di ossidazione e contaminazione batterica.
Generalmente i vini bianchi ne contengono quantità maggiori rispetto al rossi, e in assoluto i vini che ne contengono di più sono i vini bianchi dolci. E' compito dell'enologo riuscire a vinificare mantenendo il minore apporto possibile di solfiti aggiunti, e queso può essere fatto solo scegliendo uve sane e mantenendo durante tutto il processo condizioni di pulizia e igiene massime.
I limiti di legge prevedono un contenuto massimo di solfiti nei vini pari a:
210 mg/l per i vini bianchi 160 mg/l per i vini rossi.
La legge obbliga inoltre a riportare nell'etichetta la dicitura contiene solfiti" su tutti gli alimenti che ne contengono più di 10 mg/l.
L'OMS ha stabilito il limite massimo di assunzione giornaliera di solfiti nella quantità di 0,7 mg/kg di peso corporeo
(pari a circa 50 mg per un uomo del peso di 70 kg).
Nei vini Selva Spina si è sempre cercato di mantenere il quantitativo di solfiti a livelli più bassi possibile, mediamente sempre al di sotto di 80 mg/l.